Bonola Boys

Siamo un gruppo di utenti, operatori e familiari che progettano metodi aggregativi utilizzando come strumento lo sport, nati nel dicembre del 2004.

Collaboriamo con organizzazioni sportive Milanesi:

CSI,

UISP,

Accademia Calcio Inter.

Regionali:

Coordinamento Regionale ANPIS, di cui siamo membri del direttivo.

Coordinamento Regionale sul Fare Assieme.

Nazionali:

ANPIS

(Associazione Nazionale Polisportive Integrazione Sociale)

Movimento Nazionale

"Le Parole Ritrovate


anche il viaggio più lungo comincia con un semplice passo” Sun Tzu.



Grazie Simone… e si va avanti.

Di Salvatore Stimolo

Simone Cristicchi è riuscito a catalizzare l’attenzione sul problema della sofferenza psichica. Tante sono le famiglie che giornalmente vivono questo problema. Lui, retorica ho no, ci ha regalato una rosa. Nella nostra piccola realtà, anche noi abbiamo la nostra rosa, di giocatori, che regaliamo alla società. Si, proprio cosi, a differenza di Simone, noi, i Bonola Boys, ci regaliamo a quella società che a volte ha fatica riconosce questo delicato problema. Miriamo alla socializzazione, quel processo che parte fin dalla nascita. All’interno di questo processo evolutivo chi più di altri può aiutare, nell’evolversi e nello sviluppo di questo delicata trasformazione è la famiglia, poi la scuola, gli amici, i conoscenti, il sistema tutto, ma alcuni di noi però a fatica riescono a parteciparvi. In questo caso, necessita avere degli strumenti che ci riabilitino a ciò. Noi, regalandoci, come rosa, alla società, ci piace sottolineare che senza un’integrazione sociale, non ci sarà mai una guarigione sociale. Ed è per questo che diamo due calci al pallone, integrati nella REALTA’ della vita quotidiana, a contatto con chi, appunto, tenta di comprendere la delicatezza e la sensibilità del problema. Durante il nostro percorso, abbiamo incontrato uomini e donne che hanno avuto per noi parole di solidarietà, ci hanno donato la loro forza regalandoci sorrisi, ci hanno incoraggiato offrendoci il loro ottimismo, ma come loglio che disprezza il gelsomino sempre è in agguato il pregiudizio, il disprezzo, quei marchi che a volte sono cosi indelebili da sconfortare, noi però preferiamo la fragranza e l'armonia e per questo lotteremo Uno dei nostri obiettivi futuri è il coinvolgimento delle famiglie all’interno di quest’esperienza associativa che tra inghippi burocratici, leggi, decreti legislativi e tanta solidarietà, prosegue la sua strada evolutiva. Aumenteremo l’intreccio della rete che abbiamo creato sul micro-territorio e sul territorio nazionale dove esistono realtà che hanno tanto da insegnarci e che seguiremo molto volentieri. All’interno dell’associazione abbiamo già avviato l’empowerment che è una parola inglese che può essere tradotta in italiano con "conferire poteri", "mettere in grado di", responsabilizzando gradualmente i partecipanti al fare insieme, stimolando le capacità di ognuno, facendone cosi tesoro. Sfruttando le abilità personali percepite con una maggiore fiducia in sé, a ciascuno gli si conferirà potere. Potere d’agire, in modo da comprendere il sociale in cui tutti i giorni viviamo, sollecitando cosi, sia l’opinione pubblica che le istituzioni a regalarci, una loro rosa.
Anche quest’anno è finito il campionato invernale del C.S.I, adesso ci attendono una serie di eventi che ci terranno impegnati fino all'estate prossima. Allenamenti per mantenere la forma ottenuta, degli incontri di gruppo per discutere di noi, un campionato primaverile, un'amichevole con gli arbitri federali, che disputeremo giorno 28 marzo presso l'Accademia Calcio Inter di via Cilea, 5 a Milano, inoltre abbiamo in mente di organizzare una serie di quadrangolari, uno dei quali si terrà all'interno di una manifestazione all'insegna della solidarietà il 13 di maggio, organizzata dal CPS “Centro Psico Sociale” dell’A.O. L. Sacco, ne approfitto per segnalarvi il loro forum iragazzidellaviabetti.forumfree.net, e dal CPS della nostra A.O. Fatebenefratelli. Nel prossimo articolo saremo più precisi nell’indicarvi il luogo e l’orario, comunque sia terremo aggiornato il nostro Blog: bonolaboys.blogspot.com. Ci stiamo preparando a partecipare alla manifestazione nazionale SottoSopra, organizzata dall'A.N.P.I.S - Associazione Nazionale Per l'Integrazione Sociale - che quest'anno si terrà a Palinuro in provincia di Salerno, che vede come partecipanti Associazioni che si occupano di psichiatria provenienti da tutta Italia. Si stima che quest'anno supereremo in 1.100 partecipanti. Come l'anno scorso in Sardegna, anche quest'anno, quest'esperienza ci porterà beneficio, perché tutti noi, avremo modo di confrontarci con altre esperienze che vivono le nostre stesse problematiche. Proseguiremo nel segno del divertimento, delle risate, della voglia di esserci e di fare assieme. Tutti i Bonola Boys, da l'ultimo arrivato al più anziano, lavoreranno per offrire a coloro che faticosamente si affacceranno alla nostra realtà associativa quelle briciole di distrazione che sempre abbiamo sognato di dare e gli e le daremo.
Nel frattempo rinnoviamo l'invito a coloro che avrebbero voglia di giocare con noi.
Contattateci.

Semplicemente alcune richieste.

Gentili visitatori, una semplice richiesta. Avremmo bisogno di una muta da 15 giocatori di qualsiasi colore e tipo, solo pantaloncini e magliette e con qualsiasi sponsor. Un grazie anticipato.
Vittoria!
Ma… Lorenzo che fine ha fatto?

Di Salvatore Stimolo

Salvatore:
Ripagati, proprio cosi, dopo due anni di partecipazione a questo duro campionato, ecco finalmente la nostra prima vittoria! I nostri primi tre punti! La nostra prima esultanza e i nostri primi festeggiamenti. Il clima che si respirava negli spogliatoi a fine partita, era da Champions League, slogan, canti, salti e spruzzi d’acqua che innaffiavano la nostra vittoria, e pensare che al fischio d’inizio eravamo schierati con un giocatore in meno.
La settimana prima avevamo saputo che Daniela, la nostra factotum calcistica, non poteva disputare la partita perché impegnata con Heidi e le sue caprette, lassù nei monti che fanno ciao, quindi assente. Pino e io, colpiti da vari dolori muscolari, lottiamo, somministrandoci a vicenda dei miorilassanti e degli antidolorifici, per avere brevi momenti di quiete, quindi presenti ma impossibilitati a giocare, siamo ormai vecchi. Tutto questo non ci preoccupava. Contavamo sull’atleticità e la presenza degli altri ragazzi.
Sono le 11:30 del mattino di mercoledì 31 gennaio 2007, arriva una telefonata in ufficio, è Pasquale il nostro ariete, che mi avvisa della sua assenza per la partita che deve disputare la sera, ha altri impegni a cui non può mancare. La cosa inizia a diventare problematica. Mi attivo e convoco Emanuele, il nostro obiettore. Capisco dal suo tentennare, prima di dirmi: ci sarò, che ha altri impegni e che però non ha voglia di lasciare la squadra in balia degli avversari, quindi mi dice si. Il problema però è un altro, Emanuele non è iscritto al C.S.I. quindi bisogna immediatamente iscriverlo. 0re 13.20, dopo aver fatto firmare il modulo d’iscrizione ad Emanuele vado alla sede del C.S.I e lo iscrivo come atleta facente parte dei Bonola Boys. Faccio due conti e mi accorgo che non abbiamo un cambio, cosi convoco Ivan, un esordiente. La squadra è al completo, ci saranno: Lorenzo, Jacopo, Gabriele, Emanuele, Giampiero e Ivan. Non ho pranzato, sono le 17:00 e con il nostro secondo modulo iniziamo gli allenamenti, dopo aver raccontato le disavventure al mio collega Pino ha un pò d’ansia, sono tentato di somministrargli qualcosa, ma lui sa come affrontarla. Ore 18:30 fine degli allenamenti, non ceniamo entrambi. Alle 19:30 siamo già all’accademia calcio Inter, l’impianto sportivo dove si allena la squadra e dove gioca, i presenti sono: Emanuele, Giampiero, Gabriele e Ivan. Come supporter è presente l’immancabile Fabrizio, che durante gli allenamenti delle 17.00 si è fatto male ad un braccio ma ugualmente ha deciso di essere con noi, cogliamo l’occasione per salutarlo e per augurargli un’immediata guarigione da tutti i Bonola Boys, Bernardino, e Antonio il papà di Giampiero. Mancano 5 minuti al fischio d’inizio e tutto va storto. Decidiamo di iniziare lo stesso la partita anche se con un giocatore in meno, sperando che da un momento all’altro si materializzi Jacopo o Lorenzo. Dopo i primi 5 minuti eravamo sotto di 2 gol, al decimo minuto, dopo vari contrasti e lotte accanite per non prendere gol, arrivano Jacopo e Marco, un educatore professionale che puntualmente nei momenti di bisogno capita a pennello. Io e Pino, dopo averci somministrato a vicenda ansiolitici verbali, tiriamo dei sospiri di sollievo e approfittando di una nostra rimessa laterale, chiamiamo il time out. Ricomponiamo la squadra e via si riparte. Che fine ha fatto Lorenzo? Ci chiediamo. Ore 20.30 fine primo tempo, siamo in vantaggio, per 4 - 2. Durante l’intervallo alcuni dei nostri ragazzi crede nella vittoria, cosi, li incitiamo a non mollare e alla fine…
Gabriele: questa nostra prima vittoria la dedico a mio Papà che non c’è più. Mi ha dato gioia e tristezza nello stesso tempo.
Jacopo: sono tanto contento, tanto felice, mi è piaciuto comunicare la nostra prima vittoria per telefono alla nostra presidente che era assente.
Pasquale: sono dispiaciuto per non aver partecipato alla prima vittoria della mia squadra. Spero che in futuro si ripeta.
Fabrizio: sono contento per tutto il gruppo.
Marco: che gran felicità ho provato nel vedere la felicità degli altri.
Bernardino: e dopo tante sconfitte ecco la prima vittoria. Siamo stati felici di questo, ho visto nei loro occhi tanta felicità, anche io sono stato molto contento e a fine partita abbiamo saltato e urlato dalla gioia, poi abbiamo fatto le foto di gruppo. Per noi era come aver vinto la coppa dei campioni. La vittoria passa in secondo piano se quello che più conta è stare tutti assieme e vivere bene. Lo sport mi aiuta molto, ringrazio tutti quelli del gruppo.
Emanuele: vittoria, è proprio bello respirare quest’aria.
Ma, Lorenzo che fine ha fatto?
Pino: questa è una gran boccata d’ottimismo per tutti.
Gianpiero: Ieri sera ho passato una bellissima serata giocando una bellissima partita. La partita l’abbiamo vinta noi per 9 a 4. Io ho segnato un gol. La partita è stata vinta bene da noi. Mi sono sentito veramente bene vincendo e mi sono sentito confortato e più felice di prima. Siamo partiti con quattro giocatori e perdevamo. Poi ci siamo svegliati, sono arrivati altri due compagni e abbiamo segnato 9 gol. Vincendo questa partita abbiamo fatto tre punti per questo sono contento. Il nostro portiere, Gabriele, ha fatto delle grandissime parate non facendo segnare gli avversari che cosi hanno perso. Io mi sono impegnato giocando bene e mi sono meritato il gol. Il mio problema è che non torno in difesa per dare una mano, da adesso però torno più di prima. Sono un attaccante dei Bonola Boys.
Dopo aver cantato e fatto un po’ di baldoria, qualcuno chiama Daniela per comunicargli il risultato e lei dai suoi monti, l’indomani, ci spedisce un'e-mail con le prime impressioni subito dopo aver saputo della vittoria. “Sono le 20:20 e mi trovo in autostrada, un muro di nebbia, ho paura, chi è in macchina con me dorme e mentre guido con prudenza, il mio pensiero va ai ragazzi della nostra squadra, la partita è già iniziata chissà cosa stanno facendo. All’improvviso esco dal muro di nebbia e vedo le stelle e le mie montagne, squilla il cellulare e nello schermo leggo Pino, inserisco la vivavoce e rispondo “stiamo vincendo per 4 a 2” urla. Al momento urlo anche io, ma poi lo prego di non prendermi in giro; poi le gallerie e cade la linea, mezzora d’ansia, seconda telefonata “abbiamo vinto 9 a 4”. Penso ad uno scherzo, ma tra le urla di gioia e i canti, mentre quel cellulare passa di mano in mano, capisco che è vero, i ragazzi confermano. Sono incredula. Finalmente dopo due anni di lavoro ci voleva proprio; poi una lacrimuccia, volevo tanto esserci anch’io. Poi le riflessioni, questa vittoria ci voleva anche per me. Avevo perso un pò di fiducia nella squadra, mi accorgevo di mollare un pò alla volta, in campo non mettevo l’agonismo che bisogna avere per poter fare il risultato, credevo poco ad una vittoria, e invece: hanno vinto anche per me, dimostrandomelo chiamandomi, facendomi partecipe della gioia collettiva. A volte le dure sconfitte inflitte ti portano a rendere meno di quanto puoi, ed è sbagliato! Una squadra può vincere solo perché tale. L’appartenere ad un gruppo è molto importante e di tutta quest’esperienza ne farò un punto di forza e la prossima volta ci sarò anche io. Grazie ragazzi”
Lorenzo? Sarà con Heidi!? No! Lorenzo pensava di dover giocare il giorno prima, ed è stato in accademia ad aspettarci per un pò, poi è andato via pensando che la squadra non si fosse presentata. Ha sbagliato semplicemente giorno.
Peccato per gli assenti.
La squadra ha vinto anche per voi.
Ricordo a tutti il nostro indirizzo mail bonolaboys@tiscali.it
Adesso, gasati più che mai, desidereremmo tanto organizzare qualche amichevole da disputare in primavera, contattateci.
LA SOLIDARIETA’

Di Daniela Molinari

Due giorni dopo la fatidica sconfitta per 34 a 0 mi arriva un messaggio sul cellulare dai compagni di girone della squadra “Lamacefide”, chiedendomi un numero di fax per inviare ai Bonola Boys un documento che ci riguardava. Mi piace presentarvelo nel suo testo integrale:

Segrate, 14 Dicembre 2006

Nell’osservare i risultati dell’ultima giornata del campionato di calcio a 5 categoria A, girone A, non ho potuto fare a meno di notare una cosa che mi ha dato profondamente fastidio:
Bocconi-Bonola Boys 34 a 0.
Caspita quasi un goal al minuto! Ma che bravi!
Ma chi sono questi fenomeni che si divertono a prendere a pallonate in maniera tanto insensibile e irriguardosa una squadra ammirevole come la compagine di via Cilea, capitanata tra l’altro da una ragazza molto in gamba non che ottima giocatrice?
Nessuno sente la necessità di sensibilizzare un po’ questa gente?
Bhe allora tramite voi, vorremmo essere così presuntuosi da farlo noi de”Lamacefide”.
Questa gente deve sapere che nello sport,come nella vita ci sono tacite regole, codici etici non scritti ai quali sarebbe sempre bene attenersi, evitando atteggiamenti spiccatamente e gratuitamente sopra le righe, perché poi il tempo è galantuomo e tutto ciò che neghi a qualcuno, poi rischi di non riceverlo da qualcun altro.
Parlo di rispetto, di comprensione e di cose simili.
Lungi da me di fare prediche o cose simili verso chi è così forte da segnare 35, 25 o 20 goal a partita, ma una cosa è certa, coloro che militano nei Bonola Boys e soprattutto coloro che tanto fanno affinché quei ragazzi possano considerarsi una squadra, umiliazioni del genere non le meriterebbero… anche se immagino abbiano problemi ben più seri da affrontare che dare peso a queste” sciocchezze”. La prima regola dello dovrebbe essere quella di battere l’avversario evitando di ridicolizzarlo o peggio ancora di irriderlo, ed ai Bonola Boys tutto questo non va concesso, è dovuto.
Purtroppo noi de “Lamacefide” non siamo così umili e buoni d’animo come i ragazzi di Bonola, noi non siamo capaci di porgere l’altra guancia come fanno loro, partita dopo partita,perciò per il girone di ritorno la nostra missione sarà quella di affrontare queste squadre con una determinazione un pochino più accentuata ovviamente sempre nel rispetto per l’avversario….forse!
D’altronde ci troveremo di fronte a squadre di fenomeni giusto? Un maggiore impegno penso sia necessario.

A.S.Lamacefide


Come potete immaginare il testo è stato letto ai nostri ragazzi in occasione di una cena organizzata per festeggiare il natale, ed ha mosso molte emozioni, tanto che si è deciso di partecipare come spettatori alla partita di ritorno tra i poco sensibili ragazzi della”Bocconi” e “Lamacefide” stessa.
Jacopo dopo aver ascoltato la lettera ha espresso i suoi ringraziamenti nel suo solito modo confuso, Pasquale ha ammiccato un sorriso scuotendo la testa, Gabriele ha subito confermato, lui ci sarà a fare il tifo per i nuovi amici, Giampiero è silenzioso come al solito, ma sicuramente gli si sarà aperto uno spiraglio nel suo cuore così sensibile, Lorenzo era soddisfatto; questa esperienza mi ha insegnato molto, prima cosa fra tutte che non dobbiamo aver timore di mostrarci agli altri per quello che siamo, dobbiamo aprirci al mondo, perché gran parte di quel mondo è li per accettarci e volerci bene.
Quando abbiamo cominciato quest’avventura circa due anni fa, scegliendo la strada forse più difficile, quella di buttarci nella realtà di tutti perché in fondo è anche la nostra, pensavamo quasi di dover dimostrare che anche noi ce la facevamo, anche noi eravamo “ come gli altri “ forse soprattutto da parte di noi operatori negando un po’ lo stato di malattia dei nostri ragazzi, ma ora ne siamo ancora più convinti, la diversità non è una vergogna; sul campo abbiamo dimostrato di essere forti perché ciascuno lavora per l’altro, un po’ come i moschettieri , e quello che è ancora più bello è che si incontrano avversari che senza saperlo lavorano per noi. Questa che stiamo vivendo è una gara di solidarietà che ci permette di non sentirci soli, che permette ai nostri ragazzi di intrecciare nuovi rapporti, e di farsi conoscere, nella loro problematicità, nella loro dolcezza, nella loro simpatia.
A noi interessa conoscere tante più persone possibili, perché lo sport è stare insieme, solidarizzare, e perché da ogni gruppo si può imparare qualcosa, ed anche da noi c’è tanto da imparare.
Per farci conoscere ulteriormente abbiamo creato un blog, aperto a tutti, ove sono pubblicate le nostre foto e gli scritti delle nostre esperienze.
Abbiamo anche e-mail: bonolaboys@tiscali.it , scriveteci in numerosi, avrete una risposta.
P.S. : volete sapere come è finita? Abbiamo tifato come “matti” alla partita, i nostri beniamini si sono battuti senza risparmiarsi, purtroppo non ce l’hanno fatta a vincere, il risultato finale è stato 2 a 4 per gli avversari, ma è stata un’esperienza bellissima e ancora una volta abbiamo fatto rete.
Ciao, alla prossima.