Vittoria!
Ma… Lorenzo che fine ha fatto?
Di Salvatore Stimolo
Salvatore:
Ripagati, proprio cosi, dopo due anni di partecipazione a questo duro campionato, ecco finalmente la nostra prima vittoria! I nostri primi tre punti! La nostra prima esultanza e i nostri primi festeggiamenti. Il clima che si respirava negli spogliatoi a fine partita, era da Champions League, slogan, canti, salti e spruzzi d’acqua che innaffiavano la nostra vittoria, e pensare che al fischio d’inizio eravamo schierati con un giocatore in meno.
La settimana prima avevamo saputo che Daniela, la nostra factotum calcistica, non poteva disputare la partita perché impegnata con Heidi e le sue caprette, lassù nei monti che fanno ciao, quindi assente. Pino e io, colpiti da vari dolori muscolari, lottiamo, somministrandoci a vicenda dei miorilassanti e degli antidolorifici, per avere brevi momenti di quiete, quindi presenti ma impossibilitati a giocare, siamo ormai vecchi. Tutto questo non ci preoccupava. Contavamo sull’atleticità e la presenza degli altri ragazzi.
Sono le 11:30 del mattino di mercoledì 31 gennaio 2007, arriva una telefonata in ufficio, è Pasquale il nostro ariete, che mi avvisa della sua assenza per la partita che deve disputare la sera, ha altri impegni a cui non può mancare. La cosa inizia a diventare problematica. Mi attivo e convoco Emanuele, il nostro obiettore. Capisco dal suo tentennare, prima di dirmi: ci sarò, che ha altri impegni e che però non ha voglia di lasciare la squadra in balia degli avversari, quindi mi dice si. Il problema però è un altro, Emanuele non è iscritto al C.S.I. quindi bisogna immediatamente iscriverlo. 0re 13.20, dopo aver fatto firmare il modulo d’iscrizione ad Emanuele vado alla sede del C.S.I e lo iscrivo come atleta facente parte dei Bonola Boys. Faccio due conti e mi accorgo che non abbiamo un cambio, cosi convoco Ivan, un esordiente. La squadra è al completo, ci saranno: Lorenzo, Jacopo, Gabriele, Emanuele, Giampiero e Ivan. Non ho pranzato, sono le 17:00 e con il nostro secondo modulo iniziamo gli allenamenti, dopo aver raccontato le disavventure al mio collega Pino ha un pò d’ansia, sono tentato di somministrargli qualcosa, ma lui sa come affrontarla. Ore 18:30 fine degli allenamenti, non ceniamo entrambi. Alle 19:30 siamo già all’accademia calcio Inter, l’impianto sportivo dove si allena la squadra e dove gioca, i presenti sono: Emanuele, Giampiero, Gabriele e Ivan. Come supporter è presente l’immancabile Fabrizio, che durante gli allenamenti delle 17.00 si è fatto male ad un braccio ma ugualmente ha deciso di essere con noi, cogliamo l’occasione per salutarlo e per augurargli un’immediata guarigione da tutti i Bonola Boys, Bernardino, e Antonio il papà di Giampiero. Mancano 5 minuti al fischio d’inizio e tutto va storto. Decidiamo di iniziare lo stesso la partita anche se con un giocatore in meno, sperando che da un momento all’altro si materializzi Jacopo o Lorenzo. Dopo i primi 5 minuti eravamo sotto di 2 gol, al decimo minuto, dopo vari contrasti e lotte accanite per non prendere gol, arrivano Jacopo e Marco, un educatore professionale che puntualmente nei momenti di bisogno capita a pennello. Io e Pino, dopo averci somministrato a vicenda ansiolitici verbali, tiriamo dei sospiri di sollievo e approfittando di una nostra rimessa laterale, chiamiamo il time out. Ricomponiamo la squadra e via si riparte. Che fine ha fatto Lorenzo? Ci chiediamo. Ore 20.30 fine primo tempo, siamo in vantaggio, per 4 - 2. Durante l’intervallo alcuni dei nostri ragazzi crede nella vittoria, cosi, li incitiamo a non mollare e alla fine…
Gabriele: questa nostra prima vittoria la dedico a mio Papà che non c’è più. Mi ha dato gioia e tristezza nello stesso tempo.
Jacopo: sono tanto contento, tanto felice, mi è piaciuto comunicare la nostra prima vittoria per telefono alla nostra presidente che era assente.
Pasquale: sono dispiaciuto per non aver partecipato alla prima vittoria della mia squadra. Spero che in futuro si ripeta.
Fabrizio: sono contento per tutto il gruppo.
Marco: che gran felicità ho provato nel vedere la felicità degli altri.
Bernardino: e dopo tante sconfitte ecco la prima vittoria. Siamo stati felici di questo, ho visto nei loro occhi tanta felicità, anche io sono stato molto contento e a fine partita abbiamo saltato e urlato dalla gioia, poi abbiamo fatto le foto di gruppo. Per noi era come aver vinto la coppa dei campioni. La vittoria passa in secondo piano se quello che più conta è stare tutti assieme e vivere bene. Lo sport mi aiuta molto, ringrazio tutti quelli del gruppo.
Emanuele: vittoria, è proprio bello respirare quest’aria.
Ma, Lorenzo che fine ha fatto?
Pino: questa è una gran boccata d’ottimismo per tutti.
Gianpiero: Ieri sera ho passato una bellissima serata giocando una bellissima partita. La partita l’abbiamo vinta noi per 9 a 4. Io ho segnato un gol. La partita è stata vinta bene da noi. Mi sono sentito veramente bene vincendo e mi sono sentito confortato e più felice di prima. Siamo partiti con quattro giocatori e perdevamo. Poi ci siamo svegliati, sono arrivati altri due compagni e abbiamo segnato 9 gol. Vincendo questa partita abbiamo fatto tre punti per questo sono contento. Il nostro portiere, Gabriele, ha fatto delle grandissime parate non facendo segnare gli avversari che cosi hanno perso. Io mi sono impegnato giocando bene e mi sono meritato il gol. Il mio problema è che non torno in difesa per dare una mano, da adesso però torno più di prima. Sono un attaccante dei Bonola Boys.
Dopo aver cantato e fatto un po’ di baldoria, qualcuno chiama Daniela per comunicargli il risultato e lei dai suoi monti, l’indomani, ci spedisce un'e-mail con le prime impressioni subito dopo aver saputo della vittoria. “Sono le 20:20 e mi trovo in autostrada, un muro di nebbia, ho paura, chi è in macchina con me dorme e mentre guido con prudenza, il mio pensiero va ai ragazzi della nostra squadra, la partita è già iniziata chissà cosa stanno facendo. All’improvviso esco dal muro di nebbia e vedo le stelle e le mie montagne, squilla il cellulare e nello schermo leggo Pino, inserisco la vivavoce e rispondo “stiamo vincendo per 4 a 2” urla. Al momento urlo anche io, ma poi lo prego di non prendermi in giro; poi le gallerie e cade la linea, mezzora d’ansia, seconda telefonata “abbiamo vinto 9 a 4”. Penso ad uno scherzo, ma tra le urla di gioia e i canti, mentre quel cellulare passa di mano in mano, capisco che è vero, i ragazzi confermano. Sono incredula. Finalmente dopo due anni di lavoro ci voleva proprio; poi una lacrimuccia, volevo tanto esserci anch’io. Poi le riflessioni, questa vittoria ci voleva anche per me. Avevo perso un pò di fiducia nella squadra, mi accorgevo di mollare un pò alla volta, in campo non mettevo l’agonismo che bisogna avere per poter fare il risultato, credevo poco ad una vittoria, e invece: hanno vinto anche per me, dimostrandomelo chiamandomi, facendomi partecipe della gioia collettiva. A volte le dure sconfitte inflitte ti portano a rendere meno di quanto puoi, ed è sbagliato! Una squadra può vincere solo perché tale. L’appartenere ad un gruppo è molto importante e di tutta quest’esperienza ne farò un punto di forza e la prossima volta ci sarò anche io. Grazie ragazzi”
Lorenzo? Sarà con Heidi!? No! Lorenzo pensava di dover giocare il giorno prima, ed è stato in accademia ad aspettarci per un pò, poi è andato via pensando che la squadra non si fosse presentata. Ha sbagliato semplicemente giorno.
Peccato per gli assenti.
La squadra ha vinto anche per voi.
Ricordo a tutti il nostro indirizzo mail bonolaboys@tiscali.it
Ma… Lorenzo che fine ha fatto?
Di Salvatore Stimolo
Salvatore:
Ripagati, proprio cosi, dopo due anni di partecipazione a questo duro campionato, ecco finalmente la nostra prima vittoria! I nostri primi tre punti! La nostra prima esultanza e i nostri primi festeggiamenti. Il clima che si respirava negli spogliatoi a fine partita, era da Champions League, slogan, canti, salti e spruzzi d’acqua che innaffiavano la nostra vittoria, e pensare che al fischio d’inizio eravamo schierati con un giocatore in meno.
La settimana prima avevamo saputo che Daniela, la nostra factotum calcistica, non poteva disputare la partita perché impegnata con Heidi e le sue caprette, lassù nei monti che fanno ciao, quindi assente. Pino e io, colpiti da vari dolori muscolari, lottiamo, somministrandoci a vicenda dei miorilassanti e degli antidolorifici, per avere brevi momenti di quiete, quindi presenti ma impossibilitati a giocare, siamo ormai vecchi. Tutto questo non ci preoccupava. Contavamo sull’atleticità e la presenza degli altri ragazzi.
Sono le 11:30 del mattino di mercoledì 31 gennaio 2007, arriva una telefonata in ufficio, è Pasquale il nostro ariete, che mi avvisa della sua assenza per la partita che deve disputare la sera, ha altri impegni a cui non può mancare. La cosa inizia a diventare problematica. Mi attivo e convoco Emanuele, il nostro obiettore. Capisco dal suo tentennare, prima di dirmi: ci sarò, che ha altri impegni e che però non ha voglia di lasciare la squadra in balia degli avversari, quindi mi dice si. Il problema però è un altro, Emanuele non è iscritto al C.S.I. quindi bisogna immediatamente iscriverlo. 0re 13.20, dopo aver fatto firmare il modulo d’iscrizione ad Emanuele vado alla sede del C.S.I e lo iscrivo come atleta facente parte dei Bonola Boys. Faccio due conti e mi accorgo che non abbiamo un cambio, cosi convoco Ivan, un esordiente. La squadra è al completo, ci saranno: Lorenzo, Jacopo, Gabriele, Emanuele, Giampiero e Ivan. Non ho pranzato, sono le 17:00 e con il nostro secondo modulo iniziamo gli allenamenti, dopo aver raccontato le disavventure al mio collega Pino ha un pò d’ansia, sono tentato di somministrargli qualcosa, ma lui sa come affrontarla. Ore 18:30 fine degli allenamenti, non ceniamo entrambi. Alle 19:30 siamo già all’accademia calcio Inter, l’impianto sportivo dove si allena la squadra e dove gioca, i presenti sono: Emanuele, Giampiero, Gabriele e Ivan. Come supporter è presente l’immancabile Fabrizio, che durante gli allenamenti delle 17.00 si è fatto male ad un braccio ma ugualmente ha deciso di essere con noi, cogliamo l’occasione per salutarlo e per augurargli un’immediata guarigione da tutti i Bonola Boys, Bernardino, e Antonio il papà di Giampiero. Mancano 5 minuti al fischio d’inizio e tutto va storto. Decidiamo di iniziare lo stesso la partita anche se con un giocatore in meno, sperando che da un momento all’altro si materializzi Jacopo o Lorenzo. Dopo i primi 5 minuti eravamo sotto di 2 gol, al decimo minuto, dopo vari contrasti e lotte accanite per non prendere gol, arrivano Jacopo e Marco, un educatore professionale che puntualmente nei momenti di bisogno capita a pennello. Io e Pino, dopo averci somministrato a vicenda ansiolitici verbali, tiriamo dei sospiri di sollievo e approfittando di una nostra rimessa laterale, chiamiamo il time out. Ricomponiamo la squadra e via si riparte. Che fine ha fatto Lorenzo? Ci chiediamo. Ore 20.30 fine primo tempo, siamo in vantaggio, per 4 - 2. Durante l’intervallo alcuni dei nostri ragazzi crede nella vittoria, cosi, li incitiamo a non mollare e alla fine…
Gabriele: questa nostra prima vittoria la dedico a mio Papà che non c’è più. Mi ha dato gioia e tristezza nello stesso tempo.
Jacopo: sono tanto contento, tanto felice, mi è piaciuto comunicare la nostra prima vittoria per telefono alla nostra presidente che era assente.
Pasquale: sono dispiaciuto per non aver partecipato alla prima vittoria della mia squadra. Spero che in futuro si ripeta.
Fabrizio: sono contento per tutto il gruppo.
Marco: che gran felicità ho provato nel vedere la felicità degli altri.
Bernardino: e dopo tante sconfitte ecco la prima vittoria. Siamo stati felici di questo, ho visto nei loro occhi tanta felicità, anche io sono stato molto contento e a fine partita abbiamo saltato e urlato dalla gioia, poi abbiamo fatto le foto di gruppo. Per noi era come aver vinto la coppa dei campioni. La vittoria passa in secondo piano se quello che più conta è stare tutti assieme e vivere bene. Lo sport mi aiuta molto, ringrazio tutti quelli del gruppo.
Emanuele: vittoria, è proprio bello respirare quest’aria.
Ma, Lorenzo che fine ha fatto?
Pino: questa è una gran boccata d’ottimismo per tutti.
Gianpiero: Ieri sera ho passato una bellissima serata giocando una bellissima partita. La partita l’abbiamo vinta noi per 9 a 4. Io ho segnato un gol. La partita è stata vinta bene da noi. Mi sono sentito veramente bene vincendo e mi sono sentito confortato e più felice di prima. Siamo partiti con quattro giocatori e perdevamo. Poi ci siamo svegliati, sono arrivati altri due compagni e abbiamo segnato 9 gol. Vincendo questa partita abbiamo fatto tre punti per questo sono contento. Il nostro portiere, Gabriele, ha fatto delle grandissime parate non facendo segnare gli avversari che cosi hanno perso. Io mi sono impegnato giocando bene e mi sono meritato il gol. Il mio problema è che non torno in difesa per dare una mano, da adesso però torno più di prima. Sono un attaccante dei Bonola Boys.
Dopo aver cantato e fatto un po’ di baldoria, qualcuno chiama Daniela per comunicargli il risultato e lei dai suoi monti, l’indomani, ci spedisce un'e-mail con le prime impressioni subito dopo aver saputo della vittoria. “Sono le 20:20 e mi trovo in autostrada, un muro di nebbia, ho paura, chi è in macchina con me dorme e mentre guido con prudenza, il mio pensiero va ai ragazzi della nostra squadra, la partita è già iniziata chissà cosa stanno facendo. All’improvviso esco dal muro di nebbia e vedo le stelle e le mie montagne, squilla il cellulare e nello schermo leggo Pino, inserisco la vivavoce e rispondo “stiamo vincendo per 4 a 2” urla. Al momento urlo anche io, ma poi lo prego di non prendermi in giro; poi le gallerie e cade la linea, mezzora d’ansia, seconda telefonata “abbiamo vinto 9 a 4”. Penso ad uno scherzo, ma tra le urla di gioia e i canti, mentre quel cellulare passa di mano in mano, capisco che è vero, i ragazzi confermano. Sono incredula. Finalmente dopo due anni di lavoro ci voleva proprio; poi una lacrimuccia, volevo tanto esserci anch’io. Poi le riflessioni, questa vittoria ci voleva anche per me. Avevo perso un pò di fiducia nella squadra, mi accorgevo di mollare un pò alla volta, in campo non mettevo l’agonismo che bisogna avere per poter fare il risultato, credevo poco ad una vittoria, e invece: hanno vinto anche per me, dimostrandomelo chiamandomi, facendomi partecipe della gioia collettiva. A volte le dure sconfitte inflitte ti portano a rendere meno di quanto puoi, ed è sbagliato! Una squadra può vincere solo perché tale. L’appartenere ad un gruppo è molto importante e di tutta quest’esperienza ne farò un punto di forza e la prossima volta ci sarò anche io. Grazie ragazzi”
Lorenzo? Sarà con Heidi!? No! Lorenzo pensava di dover giocare il giorno prima, ed è stato in accademia ad aspettarci per un pò, poi è andato via pensando che la squadra non si fosse presentata. Ha sbagliato semplicemente giorno.
Peccato per gli assenti.
La squadra ha vinto anche per voi.
Ricordo a tutti il nostro indirizzo mail bonolaboys@tiscali.it
Adesso, gasati più che mai, desidereremmo tanto organizzare qualche amichevole da disputare in primavera, contattateci.
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