LA SOLIDARIETA’
Di Daniela Molinari
Due giorni dopo la fatidica sconfitta per 34 a 0 mi arriva un messaggio sul cellulare dai compagni di girone della squadra “Lamacefide”, chiedendomi un numero di fax per inviare ai Bonola Boys un documento che ci riguardava. Mi piace presentarvelo nel suo testo integrale:
Segrate, 14 Dicembre 2006
Nell’osservare i risultati dell’ultima giornata del campionato di calcio a 5 categoria A, girone A, non ho potuto fare a meno di notare una cosa che mi ha dato profondamente fastidio:
Bocconi-Bonola Boys 34 a 0.
Caspita quasi un goal al minuto! Ma che bravi!
Ma chi sono questi fenomeni che si divertono a prendere a pallonate in maniera tanto insensibile e irriguardosa una squadra ammirevole come la compagine di via Cilea, capitanata tra l’altro da una ragazza molto in gamba non che ottima giocatrice?
Nessuno sente la necessità di sensibilizzare un po’ questa gente?
Bhe allora tramite voi, vorremmo essere così presuntuosi da farlo noi de”Lamacefide”.
Questa gente deve sapere che nello sport,come nella vita ci sono tacite regole, codici etici non scritti ai quali sarebbe sempre bene attenersi, evitando atteggiamenti spiccatamente e gratuitamente sopra le righe, perché poi il tempo è galantuomo e tutto ciò che neghi a qualcuno, poi rischi di non riceverlo da qualcun altro.
Parlo di rispetto, di comprensione e di cose simili.
Lungi da me di fare prediche o cose simili verso chi è così forte da segnare 35, 25 o 20 goal a partita, ma una cosa è certa, coloro che militano nei Bonola Boys e soprattutto coloro che tanto fanno affinché quei ragazzi possano considerarsi una squadra, umiliazioni del genere non le meriterebbero… anche se immagino abbiano problemi ben più seri da affrontare che dare peso a queste” sciocchezze”. La prima regola dello dovrebbe essere quella di battere l’avversario evitando di ridicolizzarlo o peggio ancora di irriderlo, ed ai Bonola Boys tutto questo non va concesso, è dovuto.
Purtroppo noi de “Lamacefide” non siamo così umili e buoni d’animo come i ragazzi di Bonola, noi non siamo capaci di porgere l’altra guancia come fanno loro, partita dopo partita,perciò per il girone di ritorno la nostra missione sarà quella di affrontare queste squadre con una determinazione un pochino più accentuata ovviamente sempre nel rispetto per l’avversario….forse!
D’altronde ci troveremo di fronte a squadre di fenomeni giusto? Un maggiore impegno penso sia necessario.
A.S.Lamacefide
Come potete immaginare il testo è stato letto ai nostri ragazzi in occasione di una cena organizzata per festeggiare il natale, ed ha mosso molte emozioni, tanto che si è deciso di partecipare come spettatori alla partita di ritorno tra i poco sensibili ragazzi della”Bocconi” e “Lamacefide” stessa.
Jacopo dopo aver ascoltato la lettera ha espresso i suoi ringraziamenti nel suo solito modo confuso, Pasquale ha ammiccato un sorriso scuotendo la testa, Gabriele ha subito confermato, lui ci sarà a fare il tifo per i nuovi amici, Giampiero è silenzioso come al solito, ma sicuramente gli si sarà aperto uno spiraglio nel suo cuore così sensibile, Lorenzo era soddisfatto; questa esperienza mi ha insegnato molto, prima cosa fra tutte che non dobbiamo aver timore di mostrarci agli altri per quello che siamo, dobbiamo aprirci al mondo, perché gran parte di quel mondo è li per accettarci e volerci bene.
Quando abbiamo cominciato quest’avventura circa due anni fa, scegliendo la strada forse più difficile, quella di buttarci nella realtà di tutti perché in fondo è anche la nostra, pensavamo quasi di dover dimostrare che anche noi ce la facevamo, anche noi eravamo “ come gli altri “ forse soprattutto da parte di noi operatori negando un po’ lo stato di malattia dei nostri ragazzi, ma ora ne siamo ancora più convinti, la diversità non è una vergogna; sul campo abbiamo dimostrato di essere forti perché ciascuno lavora per l’altro, un po’ come i moschettieri , e quello che è ancora più bello è che si incontrano avversari che senza saperlo lavorano per noi. Questa che stiamo vivendo è una gara di solidarietà che ci permette di non sentirci soli, che permette ai nostri ragazzi di intrecciare nuovi rapporti, e di farsi conoscere, nella loro problematicità, nella loro dolcezza, nella loro simpatia.
A noi interessa conoscere tante più persone possibili, perché lo sport è stare insieme, solidarizzare, e perché da ogni gruppo si può imparare qualcosa, ed anche da noi c’è tanto da imparare.
Per farci conoscere ulteriormente abbiamo creato un blog, aperto a tutti, ove sono pubblicate le nostre foto e gli scritti delle nostre esperienze.
Abbiamo anche e-mail: bonolaboys@tiscali.it , scriveteci in numerosi, avrete una risposta.
P.S. : volete sapere come è finita? Abbiamo tifato come “matti” alla partita, i nostri beniamini si sono battuti senza risparmiarsi, purtroppo non ce l’hanno fatta a vincere, il risultato finale è stato 2 a 4 per gli avversari, ma è stata un’esperienza bellissima e ancora una volta abbiamo fatto rete.
Ciao, alla prossima.
Di Daniela Molinari
Due giorni dopo la fatidica sconfitta per 34 a 0 mi arriva un messaggio sul cellulare dai compagni di girone della squadra “Lamacefide”, chiedendomi un numero di fax per inviare ai Bonola Boys un documento che ci riguardava. Mi piace presentarvelo nel suo testo integrale:
Segrate, 14 Dicembre 2006
Nell’osservare i risultati dell’ultima giornata del campionato di calcio a 5 categoria A, girone A, non ho potuto fare a meno di notare una cosa che mi ha dato profondamente fastidio:
Bocconi-Bonola Boys 34 a 0.
Caspita quasi un goal al minuto! Ma che bravi!
Ma chi sono questi fenomeni che si divertono a prendere a pallonate in maniera tanto insensibile e irriguardosa una squadra ammirevole come la compagine di via Cilea, capitanata tra l’altro da una ragazza molto in gamba non che ottima giocatrice?
Nessuno sente la necessità di sensibilizzare un po’ questa gente?
Bhe allora tramite voi, vorremmo essere così presuntuosi da farlo noi de”Lamacefide”.
Questa gente deve sapere che nello sport,come nella vita ci sono tacite regole, codici etici non scritti ai quali sarebbe sempre bene attenersi, evitando atteggiamenti spiccatamente e gratuitamente sopra le righe, perché poi il tempo è galantuomo e tutto ciò che neghi a qualcuno, poi rischi di non riceverlo da qualcun altro.
Parlo di rispetto, di comprensione e di cose simili.
Lungi da me di fare prediche o cose simili verso chi è così forte da segnare 35, 25 o 20 goal a partita, ma una cosa è certa, coloro che militano nei Bonola Boys e soprattutto coloro che tanto fanno affinché quei ragazzi possano considerarsi una squadra, umiliazioni del genere non le meriterebbero… anche se immagino abbiano problemi ben più seri da affrontare che dare peso a queste” sciocchezze”. La prima regola dello dovrebbe essere quella di battere l’avversario evitando di ridicolizzarlo o peggio ancora di irriderlo, ed ai Bonola Boys tutto questo non va concesso, è dovuto.
Purtroppo noi de “Lamacefide” non siamo così umili e buoni d’animo come i ragazzi di Bonola, noi non siamo capaci di porgere l’altra guancia come fanno loro, partita dopo partita,perciò per il girone di ritorno la nostra missione sarà quella di affrontare queste squadre con una determinazione un pochino più accentuata ovviamente sempre nel rispetto per l’avversario….forse!
D’altronde ci troveremo di fronte a squadre di fenomeni giusto? Un maggiore impegno penso sia necessario.
A.S.Lamacefide
Come potete immaginare il testo è stato letto ai nostri ragazzi in occasione di una cena organizzata per festeggiare il natale, ed ha mosso molte emozioni, tanto che si è deciso di partecipare come spettatori alla partita di ritorno tra i poco sensibili ragazzi della”Bocconi” e “Lamacefide” stessa.
Jacopo dopo aver ascoltato la lettera ha espresso i suoi ringraziamenti nel suo solito modo confuso, Pasquale ha ammiccato un sorriso scuotendo la testa, Gabriele ha subito confermato, lui ci sarà a fare il tifo per i nuovi amici, Giampiero è silenzioso come al solito, ma sicuramente gli si sarà aperto uno spiraglio nel suo cuore così sensibile, Lorenzo era soddisfatto; questa esperienza mi ha insegnato molto, prima cosa fra tutte che non dobbiamo aver timore di mostrarci agli altri per quello che siamo, dobbiamo aprirci al mondo, perché gran parte di quel mondo è li per accettarci e volerci bene.
Quando abbiamo cominciato quest’avventura circa due anni fa, scegliendo la strada forse più difficile, quella di buttarci nella realtà di tutti perché in fondo è anche la nostra, pensavamo quasi di dover dimostrare che anche noi ce la facevamo, anche noi eravamo “ come gli altri “ forse soprattutto da parte di noi operatori negando un po’ lo stato di malattia dei nostri ragazzi, ma ora ne siamo ancora più convinti, la diversità non è una vergogna; sul campo abbiamo dimostrato di essere forti perché ciascuno lavora per l’altro, un po’ come i moschettieri , e quello che è ancora più bello è che si incontrano avversari che senza saperlo lavorano per noi. Questa che stiamo vivendo è una gara di solidarietà che ci permette di non sentirci soli, che permette ai nostri ragazzi di intrecciare nuovi rapporti, e di farsi conoscere, nella loro problematicità, nella loro dolcezza, nella loro simpatia.
A noi interessa conoscere tante più persone possibili, perché lo sport è stare insieme, solidarizzare, e perché da ogni gruppo si può imparare qualcosa, ed anche da noi c’è tanto da imparare.
Per farci conoscere ulteriormente abbiamo creato un blog, aperto a tutti, ove sono pubblicate le nostre foto e gli scritti delle nostre esperienze.
Abbiamo anche e-mail: bonolaboys@tiscali.it , scriveteci in numerosi, avrete una risposta.
P.S. : volete sapere come è finita? Abbiamo tifato come “matti” alla partita, i nostri beniamini si sono battuti senza risparmiarsi, purtroppo non ce l’hanno fatta a vincere, il risultato finale è stato 2 a 4 per gli avversari, ma è stata un’esperienza bellissima e ancora una volta abbiamo fatto rete.
Ciao, alla prossima.
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